venerdì 4 febbraio 2011

gridare senza essere ascoltato?

Spesso ci si interroga sull'utilità dei sstemi informatici nel mondo della comunicazione e le risposte sono sempre le più scontate ed evasive.
La quantità di informazioni presenti sul web distolgono l'attenzione dalla qualità e fondatezza di una notizia.
Non è più importante che un fatto sia vero o no, l'importante è che se ne parli; si da più attenzione alle mille deduzioni di giornalisti e commentatori che alle affermazioni di professionisti.
Si è talmente stanchi di essere manovrati che a volte si preferisce il parere di gente comune attraverso il web, senza valutare se i commenti sono esposti dopo una seria riflessione o scritti d'impulso dando seguito alle emozioni personali.
Un qualunque fatto risulta veritiero  grazie al numero di consensi ricevuti più che per la sua attinenza alla realtà, poco importa se chi convalida certe affermazioni viva a distanze notevoli e abbia sensibilità e valori molto diversi.

7 commenti:

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  3. Non so cosa sia successo con i miei commenti anteriori .... sono scomparsi ..... la tecnologia gioca degli strani scherzi :)

    Se ben ricordo i miei interventi anteriori avevo scritto in relazione al fatto che se da una parte è vero che nella Web si può trovare molta informazione di scarsa qualità dato che tutti (o quasi) possono pubblicare liberamente le proprie opinioni, credo che la qualità della informazione può essere di dubbia qualità anche quando è pubblicata dai mass media tradizionali ...
    per esempio il fatto di ripetere insistentemente una posizione occupando gli spazi comunicativi della televisione non significa che essa sia veritiera (in Italia stiamo vivendo da tempo una schizofrenia del genere ...)
    sicuramente tra le competenze di base che oggi devono essere sviluppate da qualsiasi cittadino troviamo quelle che permettono la selezione per mezzo di analisis critico della informazione a cui accediamo anche per non sprofondare sotto la enorme quantità di informazione disponibile (infointossicazione) ....

    mi sembra che esempi como quello di wikipedia, senza voler mitizarla, permettono di evidenziare una pratica di costruzione collettiva e autoregolata di conoscenza ....

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  4. Fra i commenti persi c'erano dei link interessanti che ho recuperato, ecco il primo:
    l'identikit dei veri nativi digitali

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  5. Ed ecco un commento di Maurizio Betti perso per strada:
    Mi sembra che l'essere manovrati sia un possibile effetto dei mass media più tradizionali, come la TV o i giornali, dove il grado di verità di una notizia o informazione non si basa sui consensi espliciti degli ascoltatori o lettori ma sulle risposte in termini di copertura o ascolti.
    Nel web esiste però una differenza che sicuramente è importante. Nel web qualsiasi utente può scrivere direttamente ed esprimere la propria opinione o notizia. Chiaramente questo fatto da solo non è una garanzia sulla qualità o veridicità di quanto pubblicato, però esiste sempre la possibilità che altri lo controbattano, critichino o, anche, perché no, appoggino.
    D’altra parte l’esperienza di wikipedia è un esempio di come sia possibile la creazione di contenuti di qualità da parte di una comunità autoregolata. Se realmente Wikipedia sia “equivalente” all’Enciclopedia Britannica è un tema controverso però è indubbio che uno studio del 2005 di Nature è arrivato a sostenerlo ( sito con informazione sul tema), comunque è un dato di fatto che il modello collaborativo per come è possibile nella web sta interessando anche la stessa Enciclopedia Britannica che accetta i contributi di chiunque voglia sulle diverse voci (vedi notizie sul tema)

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  6. Personalmente penso che sia la tv in primis a manovrarci...a volte evito di guardare i telegiornali che ripetono le stesse notizie "bombe" ( x loro) anche se sono consapevole che non sia la soluzione migliore.
    Fastidioso è l'effetto che la tv ha sugli anziani...spesso mi ritrovo a spiegare e ripetere a mia nonna che non deve considerare tutte le notizie come veritiere e assolute!
    Bisognerebbe avere molto tempo per cosultare giornali,web e documentarsi per arrivare alle fonti!

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